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Circolazione e targhe auto: autovelox rifiutati a un Comune emiliano


Comune che vai… 

In alcuni Comuni italiani le vetture dei vigili sono state dotate di telecamere sul tetto, per fotografare le targhe auto e inviare multe in caso di trasgressioni al Codice della strada, furto, mancato pagamento dell’assicurazione del bollo.  In altri, l’autorizzazione all’uso degli autovelox è negata.

Il caso

Un esempio è il caso di un Comune emiliano, cui il Tar della regione ha vietato l’uso di questi strumenti di rilevazione della velocità, perché utili solo ad arricchire le casse comunali con le multe pagate in gran parte da non residenti, poiché le telecamere che fotografano le targhe auto sono posizionate su strade a scorrimento veloce.  La vicenda sembra paradossale, perché solitamente sono i sanzionati a contestare le multe e a fare ricorso. Questa volta, invece, è stato il Comune stesso a procedere contro l’ANAS: l’azienda aveva negato l’installazione di autovelox in una particolare area, dopo aver ricevuto un parere concorde anche da parte della Polizia Stradale e da una valutazione collegiale sostenuta dal Prefetto.

Il ricorso del Comune è stato ritenuto ingiustificato, perché l’ANAS aveva regolarmente emesso i provvedimenti di sospensione e revoca dell’autorizzazione, data in precedenza, poiché l’ente non aveva cercato prima il coordinamento, disposto dall’articolo 11, comma 3 del Codice della Strada, che stabilisce che “Ai servizi di polizia stradale provvede il Ministero dell'interno, salve le attribuzioni dei comuni per quanto concerne i centri abitati. Al Ministero dell'interno compete, altresì, il coordinamento dei servizi di polizia stradale da chiunque espletati”. I giudici hanno fatto presente che l’area in cui avrebbe dovuto essere messo l’autovelox si trova sì dentro al Comune, ma fuori dal centro abitato, quindi l’ente avrebbe dovuto prima accordarsi e coordinarsi con il Prefetto, essendo ufficio del territorio del Ministero dell’Interno.